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Archive for the ‘Casini’ Category

Noi militanti di nome e di fatto siamo un po’ smarriti, per dirla con un eufemismo. Le imminenti consultazioni (quando si terranno ancora non si sa) saranno di coalizione, ma la coalizione ancora non esiste! Vendola dice no a Casini da lui ricambiato, Di Pietro schiude in “retromarcia” al PD ma Bersani non gli crede, mentre all’interno dello stesso PD oltre ai due mastodonti alcuni fan vista di aggiungersi al numero, altri (forse) si ritirano e altri ancora ci stanno pensando! Per non dire delle regole attese fra una settimana ma ancora molto disputate : un turno solo o due? E se due, chi puo’ votare al secondo? L’albo dei votanti lo facciamo sì o no? Il simbolo del partito accanto al nome dei candidati lo mettiamo o no? E via almanaccando a volontà.

Davvero un po’ troppo per non far sperare ancora una volta una destra in libera uscita e far puntare ancora più in alto i grillini festanti. Non ci sembra di chieder la luna perciò se sollecitiamo la dirigenza tutta del partito a far chiarezza se non bene, almeno presto per non perdere delittuosamente l’autobus!

Max

 

 

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Mentre a Bruxelles gira la pallina della roulette europea e si sprecano le scommesse sullo “spread” dei Paesi spendaccioni di lunedì prossimo, qui da noi più modestamente ricompare sulla scena l’UdC in veste di futuro alleato del PD. Fulmine a ciel sereno? Non proprio si direbbe. Dopo gli anni di specchiata lealtà berlusconiana, quelli del nostalgico sogno centrista a più voci ed infine quelli della grande speranza di un bel lascito dal collasso di destra, tutti miseramente falliti, Casini si risolve ora a volger lo sguardo al PD accettandone finalmente il pluriennale e strenuo corteggiamento. Verrebbe da chiedergli se prima non aveva provato anche con Grillo!

Potrebbe anche andar bene numericamente la prospettata alleanza se ci conservasse al contempo il consenso di SEL ed IdV. Ma sarà poi così? E’ immaginabile una futura alleanza a 4 da Vendola a Casini e più ancora un governo compatto e stabile se vinciamo? E le primarie di coalizione che stiamo concependo, è ancora il caso di tenerle in autunno? Se le vince Renzi infatti chi ci assicura che non vorrà rinegoziare il patto ex-novo? Cosa potrebbe costarci nella misura del consenso a sinistra questa operazione?

A queste ed altre domande Bersani & Co avranno sicuramente già cucinato una consapevole risposta, non ne dubitiamo minimamente. Noi ci limitiamo a sollecitare qui il pensiero dei lettori della base del partito, dei tanti militanti e iscritti grazie ai quali il PD ancora oggi esiste sul territorio primo fra tutti gli altri nella fiducia degli elettori!

Max

 

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Riportiamo il commento di Federico Geremicca su La Stampa dell’8 maggio e quello di Ugo Magri, sempre su La Stampa ma del 10 maggio.

Entrambi gli editoriali ci dicono che, per un verso o per l’altro, il solo partito strutturato rimasto in vita è quello democratico. Che tiene botta, schiaffoni post primarie a parte, e che può avvantaggiarsi del sistema elettorale vigente. Mentre il PDL si dibatte fra la voglia di mollare il governo e la desolante constatazione di aver rotto l’alleanza con la Lega senza averne costruita una con i centristi. Mentre Casini, dopo essersi reso conto che gli alleati Rutelli e Fini non sono affidabili, deve solo sperare che il governo Monti regga. Ma che futuro gli si prospetta, a legge elettorale vigente? Un’alleanza da mendicanti col PD o un ritorno al PDL. Ma senza Berlusconi.

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