Traduciamo liberamente da un bollettino appena giunto dal Labour Movement for Europe (LME).
” Tempo di qualche emozione per la sinistra europea questo. I recenti successi elettorali nella grande regione tedesca del Nordrhein-Westfalen e l’elezione di Hollande alla presidenza francese testimoniano infatti del declino finalmente in corso della politica conservatrice nella UE.
Va detto tuttavia che la minaccia dell’uscita dall’Euro della Grecia unita al proliferare di piccoli patiti nazionalisti sorti qua e là in Europa non danno spazio a troppo autocompiacimento e inducono piuttosto il Partito Laburista così come gli altri partiti della stessa famiglia a scambiarsi idee sul come concepire un piano strategico unitario per vincere in questo clima di incertezza economica e fragilità sociale…”
Segue una serie di appuntamenti in calendario in GB tesi a far incontrare membri autorevoli del LP con i colleghi per lo più di SPD e PSF proprio per concertare insieme un’ipotesi di azione politica comune in Europa (significativo di questi giorni un appello ai militanti LP per un porta-a-porta in appoggio alla tornata dei ballottaggi di Domenica in Francia)
E noi del PD dove siamo, mentre le “altre” sinistre si ingegnano ad aiutarsi tra loro? Di Europa siamo soliti parlar molto, ma cosa facciamo in pratica per rilanciarne l’idea tra la gente? Chi se non la nostra parte dovrebbe occuparsene oggi che pare addirittura l’unica uscita possibile dalla crisi? Perché i ns deputati non vanno a questi incontri, se non altro per ascoltare la lezione europea da quelli che già la praticano?
Questi ed altri interrogativi sorgono spontanei alla lettura di quel bollettino. Noi non riusciamo a scorgere l’Europa tra le priorità del PD oltre al frequente enunciato. E’ ora che ce ne accorgiamo invece e cambiamo marcia. La storia non sta lì ad aspettarci.
Max
Benvenuta tra noi scrivani di questo blog MT. Anche noi possiamo fare qualche cosa per l’Europa se il vertice del PD è troppo occupato. L’esempio che ho richiamato più sopra del LME, posso testimoniarlo, non è certo animato e condotto dai dirigenti del Labour che al massimo concedono “luce verde” all’impresa: sono tutti giovani entusiasti come voi, spesso di varie nazionalità ispirati da un’urgenza unitaria che purtroppo non è ancora nostra. Ne riparleremo, stanne certa.
Credo che il nostro partito oggi sia molto, troppo concentrato a stabilire la sua identità per pensare all’Europa. Dobbiamo pensare che il partito è come un bambino con un fardello molto pesante già sulle spalle. Tuttavia credo che oggi sia impossibile definire la propria identità se non la si confronta con quella dei vicini, talmente vicini che fanno già parte di noi. Bisogna assolutamente entrare in queste collaborazioni, perché questo rafforza il partito anche nel suo aspetto interno e nazionale. Chiediamo lo stesso come Gd, già per altro affiliati a Yusi ed EcoSi, ma in modo più incisivo e continuativo
Proprio questo intendevo dire!
Rivelati però, il dialogo viene meglio se esci dall’anonimato.
Ho l’impressione che il PD sia molto – troppo – concentrato sulla situazione nazionale, nella quale non fa peraltro sempre una splendida figura.
Farebbe meglio, il nostro partito, a guardare aldilà dei confini italiani. Non solo per partecipare a un’azione sovranazionali, ma magari anche per imparare a muoversi entro un orizzonte più ampio.